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Vaccini contro i 3 batteri della meningite
Haemophilus influenzae tipo B
Questo batterio nonostante il nome non è responsabile dell’influenza, che, come è ben noto, è una malattia virale.
La vaccinazione antiemofilo tipo b, protegge dalle infezioni dovute all’Haemophilus influenzae tipo B(Hib), batterio capace di causare una serie di malattie cosiddette invasive come: meningiti, sepsi o setticemie, epiglottiti.
Tali infezioni, dopo la guarigione, possono lasciare esiti importanti come sordità o deficit neurologici di varia natura e nei casi gravi (5%) possono provocare morte.
Le malattie invasive provocate da questo batterio sono più frequenti nei bambini che hanno meno di 5 anni e nei soggetti affetti da malattie di base come anemia a cellule falciformi, assenza della milza, deficit immunitario congenito.
Come si trasmette
Questo batterio vive nelle vie respiratorie alte (naso, gola) e si trasmette da persona a persona attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni delle vie respiratorie.
L’Haemophilus influenzae può frequentemente colonizzare il faringe (flora batterica normalmente presente) in quel caso però non è tipizzabile, non si tratta cioè del tipo capsulato (tipo b) responsabile delle infezioni gravi invasive.
Il periodo di incubazione è variabile.
Per chi fosse venuto in contatto con soggetti affetti da meningite è prevista una profilassi antibiotica.
Il vaccino
Il vaccino è entrato in uso in Italia nel 1995, attualmente è tra le vaccinazioni raccomandate per i bambini di età inferiore ai 5 anni. E’ un vaccino inattivato, costituito da una frazione immunogena del batterio coniugata con una proteina. E’ un vaccino ad efficacia elevata, ha permesso di ridurre notevolmente l’incidenza della malattia nei paesi che lo hanno adottato in larga scala. Tale vaccino è disponibile in forma monovalente o in forma combinata con altri vaccini (ad esempio nei vaccini pentavalente ed esavalente)
La presenza di tale vaccino nelle forme combinate ne ha permesso una diffusione maggiore e in corrispondenza si è potuto registrare una drastica diminuzione dell’incidenza della meningite da Hib.
Pneumococco
Lo pneumococco è un batterio capsulato (come L’Hib) responsabile di infezioni comuni delle vie aeree come otite, sinusite, polmonite e infezioni invasive come meningite e sepsi. Le infezioni invasive possono colpire soggetti di ogni età: una maggiore gravità del quadro si può osservare nei bambini con meno di 24 mesi.
Il rischio di forme invasive cioè di meningite e di setticemia da pneumococco aumenta anche di 100 volte nei bambini con malattie di base come deficit immunitari, anemia a cellule falciformi o talassemie, diabete mellito, insufficienza renale, mancanza di milza.
Tali infezioni possono, dopo la guarigione, dare sordità residua o altri deficit, nei casi più gravi possono provocare morte.
Come si trasmette
Anche questa malattia viene trasmessa per via respiratoria da persona a persona, attraverso le goccioline di saliva o le secrezioni respiratorie. Molti individui possono ospitare il batterio nella gola o nel naso senza per questo essere affetti dalla malattia e fungono da portatori. Il periodo di incubazione è generalmente breve da 1 a 3 giorni.
Le infezioni da pneumococco hanno prevalenza massima nei mesi invernali, il batterio è ubiquitario.
Il vaccino
Lo pneumococco appartiene ad una famiglia di batteri con numerosi sottotipi. I vaccini disponibili contengono una parte dei sottotipi esistenti: tuttavia i sottotipi presenti sono responsabili della quasi totalità dei casi di meningite e setticemia da pneumococco.
Sono disponibili due vaccini antipneumococcici:
– vaccino polisaccaridico 7-valente coniugato: efficace per la prevenzione della meningite, sepsi e polmonite nel bambino di età inferiore ai 24 mesi
– vaccino polisaccaridico 23-valente: efficace per la prevenzione della meningite e delle forme respiratorie nei soggetti di età superiore ai 24 mesi.
Al momento tale vaccinazione è raccomandata per alcune categorie a rischio di infezione grave come soggetti affetti da anemia falciforme e talassemia, diabete, broncopenumopatie croniche, insufficienza renale, immunodeficienze congenite, mancanza di milza. Si discute se considerare a rischio anche i bambini introdotti all’Asilo Nido o in altre collettività
Meningococco
È un batterio responsabile, come dice lo stesso nome, di meningiti e setticemie. I segni di meningite da meningococco non sono distinguibili da quelli della meningite acuta causata da emofilo tipo B e da pneumococco, tuttavia il meningococco è responsabile di un alto tasso di meningiti ad esordio cosiddetto fulminante. In questa forma sono spesso presenti a livello della pelle piccole macchioline, rosso vinaccia dovute ad alterazioni gravi della coagulazione (sindrome di Waterhouse-Friedrichsen). Nel 10% dei casi la malattia può esitare in morte, dopo la guarigione sono frequenti postumi gravi come sordità, paralisi, ritardo psicomotorio.
Come si trasmette
Anche questo batterio si trasmette attraverso le goccioline di saliva attraverso le secrezioni respiratorie. Alcuni soggetti (20-30% dei bambini) ne è normalmente portatore nel naso e nella gola. Solo in alcuni casi il batterio riesce a superare le difese, entra nel sangue e provoca la malattia.
Il periodo di incubazione è mediamente 3-4 giorni.
Il vaccino
Il meningococco è un batterio costituito da vari sierogruppi che sono a prevalenza variabile a seconda dell’area geografica. I vaccini attualmente disponibili per i bambini di età inferiore ai 24 mesi proteggono solo per il sottotipo C. In Italia tale vaccino è stato solo recentemente messo in commercio (aprile 2002). In Italia i sue sierogruppi presenti sono B e C e la percentuale varia di anno in anno ;è stato registrato recentemente un incremento di casi dovuti al sierogruppo C. In particolare nel 2004 nella fascia di età 0-4 anni il meningococco C ha superato il 70% delle meningiti da meningococco.
Il vaccino antimeningococco tipo C è un vaccino inattivato costituito da una frazione del batterio coniugata con una proteina vettrice.
Al momento il vaccino è raccomandato per i soggetti a rischio, affetti da deficit immunitario oppure per limitare le epidemie.
Centri vaccinali in Italia
Per quanto aggiornata la lista dei centri vaccinali si consiglia di verificare le presenti indicazioni presso la propria ASL di appartenenza.